martedì 25 marzo 2008

Lost - 4x08 - Meet Kevin Johnson

Il segreto peggio tenuto nella storia dei serial è stato finalmente svelato. La spia di Ben nella nave più pazza del mondo altri non è che Michael Dawson, quel fastidioso signore di colore sulla quarantina che ha passato le prime due stagioni ad inseguire suo figlio Walt (urlando in maniera più o meno intensa a seconda della circostanza), che ha seccato Ana Lucia e Libby, che ha liberato il fu Henry Gale e che ha incastrato Jack, Sawyer, Kate e Hurley nel finale della stagione, per poi tornarsene a casa in una bagnarola in compagnia dell'agognato pargolo.



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Almeno, questo è quello che hanno voluto farci credere. E il colpo di scena, stavolta, è proprio che i due sono tornati a casa sani e salvi, senza apparenti intoppi. Io già mi immaginavo sbalzi temporali, sdoppiamenti, ritorni al futuro, doni dell'obiquità, crescite improvvise, purgatori, atlantidi, adami ed eve... niente di tutto ciò. L'unico problema è che Michael ha confessato le malefatte al figlio e adesso lui non lo vuole più vedere, preferendo starsene segregato a casa della nonna. Parliamoci chiaro: Walt doveva in qualche modo uscire di scena, vista l'età dell'interprete, e non avrei saputo pensare ad un modo più efficace. Probabile che lo rivedremo in qualche flash forward, a questo punto.



Il Michael post-isola sembra una fotocopia del Jack del futuro: depresso, disperato e con tendenze suicide.



Stando a quanto apprendiamo da un redivivo Mr. Friendly, che qui vediamo tradire Jack col primo che passa...



... l'isola non vuole che lui muoia, perchè ha altro lavoro da fare. Deve redimersi, e per fare ciò deve imbarcarsi in una nave di proprietà del perfido Mr. Widmore e farla saltare in aria.
O meglio, deve dimostrare di essere pronto a farlo.



Perchè i compiti di Kevin Johnson spazieranno dal danneggiare i motori al danneggiare la cucina al danneggiare le comunicazioni. Deve danneggiare un sacco di cose. Dal mio punto di vista sarebbe stato decisamente più comodo far saltare in aria tutto direttamente, ma immagino che la stagione quattro ne avrebbe risentito.



Michael/Kevin spiega tutte queste cose ad un incazzatissimo Sayid e ad un Desmond che non ci sta capendo un cazzo (ricordiamo che lui, Michael, non l'ha mai incrociato sull'isola) ed il risultato è che Sayid impazzisce e rivela al rude capitano Gault che Kevin Johnson è in realtà una talpa e blablabla.



Il rude capitano Gault, però, non sembra troppo stupito. Come se già lo sapesse. Interessante.



Sull'isola, nel frattempo, Locke e Ben organizzano le prossime mosse della loro fazione in vista di tempi più grigi. Per prima cosa: niente più bomba in bocca per Miles. Chissà che fine ha fatto, il ghiotto ordigno. Me lo chiederò per sempre.



Secondo: Ben spedisce Alex, Karl e la Rousseau verso quel famoso "tempio" già citato nel finale della scorsa stagione, in modo da restare al sicuro. Peccato che non vada tutto come previsto (o sì? uhm...) e che due su tre vengano abbattuti da cecchini di dubbia provenienza.



A occhio e croce, comunque, dovrebbero essere i tizi cazzuti della nave, tipo Keamy, per intenderci, decollati insieme a Frank Lapidus nella scorsa puntata.



Tornando al gruppetto-bersaglio, confesso di essere follemente innamorato di Alex, una cotta ai livelli di quella di una decina di anni fa per Laetitia Casta. Davvero, è un capolavoro assoluto di ragazza.



Essendo figlia di Benjamin Linus, fa comodo che resti in vita. Immagino dunque che verrà tenuta in ostaggio e che una Rousseau ferita ma non certo morta si trasformerà in Ramba (nota attrice porno degli anni '80-90) e farà di tutto per recuperarla, perchè se aspettiamo il papà stiamo freschi.



Karl invece è morto morto. Ciao Karl. Così impari ad importunare la mia donna.




89/100

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mercoledì 19 marzo 2008

Mad Men

Ambientato in una cinica New York di inizio anni '60, Mad Men narra le vicende della Sterling Cooper, agenzia pubblicitaria che tra le sue fila vanta il geniale ed enigmatico Don Draper, protagonista della serie. Prodotto e realizzato in maniera impeccabile, questo serial fresco vincitore del premio come miglior drama ai Golden Globe del 2007 offre un ritratto spietato e verosimile di un'America dalle mille contraddizioni.
Ho visto i primi episodi ieri sera su Cult e mi ha folgorato: gli darò fiducia.



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lunedì 17 marzo 2008

Lost - 4x07 - Ji Yeon

The past is now part of my future. The present is well out of hand. (I. Curtis, 1979)

L'altra sera guardavo un film straordinario, Control, la turbolenta storia di Ian Curtis, leader dei Joy Division e figura chiave del passaggio dal punk alla new wave a fine anni 70. Il film si apre con lui, solo, in una stanza, che pronuncia la succitata frase, tratta dal brano Heart and Soul.
Di fronte ad un presente di cui perdiamo il controllo, il passato finisce con l'intrecciarsi col futuro. Ricorda niente?



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Ji Yeon, settimo episodio di una stagione che ha ormai superato il giro di boa (scioperovaffanculo), è incentrato su Jin e Sun, due personaggi sciaguratamente trascurati fino a questo momento, ma che tornano in scena alla grande sia sull'isola che, soprattutto, nei flash a loro dedicati. La situazione è semplice: Sun deve partorire, Jin deve raggiungere l'ospedale, preferibilmente con un panda gigante in mano.



Ciò che era difficile prevedere, semmai, era il fatto che Sun fosse effettivamente proiettata nel futuro, mentre il Jin che vediamo alle prese con dragoni giocattolo e figlie di ambasciatori cinesi era quello versione 2000, fresco di matrimonio e ancora alle dipendenze del famigerato Mr. Paik.
Perchè Jin, nel futuro, non c'è.



Che fine ha fatto? E' morto? E' creduto morto? E' rimasto sull'isola? Aggiungiamo un altro mistero alla lunga lista (non che mi dispiaccia) e prendiamo atto, nel frattempo, che Sun è un altro membro degli Oceanic Six, che a questo punto più che sei sembrano cinque più uno, visto che Aaron il biglietto per il volo 815 non l'ha mai pagato. Questo scenario lascia senza dubbio aperto uno spiraglio per un'eventuale sorpresa legata al vero sesto Oceanic, perchè io non me la bevo che il marmocchio sia considerato tale e conoscendoli è chiaro che vogliono conservarsi il colpo di scena per l'ultima parte della stagione.



In mezzo a tutto questo trambusto spazio-temporale, comunque, Sun riesce a dare alla luce una bellissima bimba, che chiamerà Ji Yeon come avrebbe voluto il defunto (?) marito.



A crederlo tale pare esserci anche un Hurley particolarmente elegante e sollevato dalla notizia che nessuno degli altri Oceanic Six sarebbe stato presente alla veglia. Uhm...



Sull'isola succede poco. Juliet sputtana Sun per il suo bene, onde evitare che vada incontro a morte certa (ma chi non le avrebbe sputato in faccia, in quel momento?); Bernard torna in scena per ricordarci che il suo personaggio avrebbe avuto ben altro potenziale e gli altri combinano ben poco, in attesa dei probabili fuochi d'artificio della prossima puntata, l'ultima prima della pausa di un mese.



E quale sarà mai il motivo di questi fuochi d'artificio? Ma Kevin Johnson, naturalmente.



E non chiamatelo Michael o mi si offende. La spia di Ben, come ampiamente previsto, è proprio lui. Ce lo aspettavamo tutti, tranne forse Sayid.



Speriamo che un suo flashback riesca a far luce su tutti i misteri che circondano la nave su cui loro e Desmond sono intrappolati, ultimo in ordine cronologico la repentina fine di Regina, che va ad aggiungersi a Minkowski nella lista dei personaggi attesi per settimane ed eliminati anzitempo.



E speriamo soprattutto di avere notizie dai due grandi assenti della puntata.



Perchè, come dire, non vorrei sembrare inopportuno, ma c'è gente che è da quasi un mese che è in questo stato:



83/100


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giovedì 13 marzo 2008

Annuncio ufficialmente

Che ho comprato il cofanetto della prima serie di questo serial qui:



E mi sta piacendo a palla.
Crudo, teso e con ottimi personaggi.
E quando Michael non cercava Walt da tutte le parti era un gran figo.

Ieri sera, nel frattempo, è andata in onda su Italia 1 una delle due migliori puntate del Day 6 di 24. Gli ultimi 5-10 minuti sono semplicemente allucinanti. Curtis! La bomba a Los Angeles! Spettacolo.
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domenica 9 marzo 2008

Lost - 4 x 06 - The other woman

La quiete dopo la tempesta. Elettromagnetica. Quiete poi si fa per dire, quando si parla di Lost. Insomma, siamo andati a tanto così (due secondi, per la precisione) da una Purga versione 2.0 che avrebbe sterminato gli abitanti dell'Isola e terminato anzitempo lo show! Un rischio tremendo.
Scherzi a parte, rispetto alla scorsa settimana il ritmo è calato. E vorrei ben vedere, sopra al 98 mi restano solo altri due numeri, tra poco mi toccherà sforare.

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The Other Woman, incentrato sul passato "on island" di Juliet Burke, è il classico episodio "tappabuchi", che non rivoluziona la storia ma che ha il pregio di rispondere a qualche quesito e di chiudere questioni fondamentali del tipo "ma Ben e Juliet hanno mai... eh?".



La risposta è no, e devo dire che per questo motivo la bionda dottoressa ha perso un sacco di punti. Voglio dire, hai a tua disposizione il cattivo più figo dai tempi di Darth Vader e preferisci darla a una comparsa glorificata? Ma sei scema? Ecco cosa ti meriti:



Per non parlare di questo:



Non ti basta? E allora speriamo che la broncopolmonite faccia il suo corso.



Insomma, questo episodio "Juliet-centric" era in realtà un "Ben-centric" abilmente cammuffato. Abbiamo capito che non era un drago col gentil sesso e che era in cerca di un surrogato per la sua Annie (quella delle statuine orrende, ricordate?), che è dispersa non si sa dove nel tempo o nello spazio. O è morta? Immagino lo scopriremo più avanti. Nel frattempo accontentiamoci di vedere il nostro idolo incontrastato libero e pulito.



Anche perchè Locke si è chiaramente reso conto di non riuscire a tenerne il ritmo, nè a livello di parlantina nè tantomeno a livello di carisma (attualmente, almeno: più avanti chissà).



Rodi, eh John? Ti avevano promesso un mondo fatato, ti avevano fatto assaporare l'ebbrezza di essere leader, ti avevano creduto in molti. Ora però, se inizi a prendere carne perfino da Claire,



(figa con la frangia, tra l'altro) forse è giunto il momento di farsi un esamino di coscienza, o in alternativa un bel bagno di umiltà. Magari qualche risultato lo ottieni.



Ecco, visto? Già meglio. Fare il tiranno non rende: appena hai ceduto un po' sei stato ricompensato con una VHS, un fascicolo su Charles Widmore e la rivelazione che sulla non nave di Penny la spia è M*ch**l (ssssssh, è un segreto!). Però c'è un però: e se non fossero così cattivi come dicono di essere? E se per l'ennesima volta ti stessi facendo manipolare?



Settimana prossima, si presume, l'attenzione tornerà tutta dalle parti di Sayid e Desmond, l'accoppiata più clamorosa della storia dei serial tv dai tempi di Jim e Dwight di The Office nella puntata 12 della terza serie.



Nel frattempo, cala il sipario sulla 4x06 con un dubbio: che fine ha fatto la famiglia Rousseau? Ne sa forse qualcosa lei?



80/100


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4x06

Commento in arrivo in serata. :)
Intanto vi anticipo il voto: 80/100
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giovedì 6 marzo 2008

24 - Day 6

Il successo del Day 5 su Italia 1, in seconda serata, ha spinto Mediaset a scavalcare Fox e a trasmettere in anteprima nazionale il Day 6 di 24. Io sarei curioso di conoscere gli scimpanzè che per quattro stagioni l'hanno mandato in onda su Rete 4, quando era ovvio che una serie del genere era perfetta per una rete giovane e scattante come Italia 1. Fatto sta che adesso 24 sta piano piano iniziando a ricevere il feedback che avrebbe meritato fin dall'inizio, essendo la serie-drammatica-più-figa-dopo-Lost (tm).



Ieri dunque inizia il Day 6, che è quello che mi piace di meno. Però l'inizio è eccezionale e il livello rimane altissimo fino alla puntata 18. Il problema del Day 6, fondamentalmente, è l'assenza di Tony Almeida. Comunque in italiano mi manca, quindi lo seguirò pazientemente insieme a tutti coloro che ancora non l'hanno visto.

E non commenterò gli episodi, sapendo già come va a finire. :)
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lunedì 3 marzo 2008

Lost - 4x05 - The Constant

Lost non dà mai risposte. Lost aggiunge sempre nuove domande. Lost sta diventando sempre più fantascientifico. Lost sembra non avere un punto d'arrivo. Lost va avanti a caso.

Ah ah ah ah.

Niente, ho voluto dedicare le prime due righe di questo post a quei pochi detrattori della serie, sparsi in giro per il mondo, che non hanno il privilegio di essere toccati nel profondo, stupiti, ammaliati, incantati settimanalmente da questo impareggiabile capolavoro di serie. Che alza sempre più in alto la sbarra e ogni volta riesce a superarla. Ormai è da metà della terza serie che migliora in continuazione. Nello specifico... CLICCA PER CONTINUARE

... siamo arrivati alla 4x05, The Constant, episodio Desmond-centrico che, fin dalle premesse, promette di aggiungere nuova carne al fuoco all'emozionante storyline del novello Ulisse scozzese.



Partito alla volta della non nave di Penny insieme a Sayid, Lapidus e ad un inutile cadavere di Naomi (e io che mi immaginavo chissà cosa), il signor Hume si ritrova a fare i conti con una situazione non esattamente semplice: in pieno stile Flashes before your eyes, infatti, si ritrova catapultato mentalmente indietro di qualche anno, più precisamente nel 1996, durante il suo periodo di leva nell'esercito scozzese.



Ma se nel flash precedente era il Desmond futuro ad essere entrato nella testa del Desmond passato, qui avviene l'esatto contrario. Il Desmond passato si ritrova magicamente nell'elicottero, che passata una turbolenza elettromagnetica riuscirà ad atterrare senza problemi sulla nave.



Magicamente, ho detto? Errore: non c'è niente di magico. Stando al parere di Daniel Faraday, è un effetto collaterale ampiamente prevedibile, quando un soggetto già sottoposto a intense radiazioni / onde elettromagnetiche (ricordate la chiave che gira?) viene nuovamente esposto ad un simile trattamento. E lo dice con la sicurezza di uno che queste cose le ha già vissute di persona.



Eh già. Per risolvere questo problemino, il Des del passato dovrà andare all'università di Oxford a far visita a Faraday. Nel 1996.



Come se non bastasse, pare che dopo un po' di tempo il cervello vada in "corto circuito", proprio come sta succedendo a quel George Minkowski che pare aver avuto lo stesso guaio. Minkowski, ricordate? Proprio il tizio che nel finale della terza stagione rispondeva alla telefonata di Jack.



E' durato poco. Ma qualcosa mi dice che sentiremo nuovamente parlare di lui in qualche flashback.



Dunque, mentre nella nave viene tenuto rinchiuso insieme a Sayid e visitato da un medico che capisce subito la gravità della situazione, nel 1996 Desmond incontra Faraday e scopre che per ripristinare il funzionamento del suo cervello ha bisogno di trovare una costante, qualcosa o qualcuno che conosca in entrambe le epoche. E ha bisogno di stabilire un contatto attivo con questa cosa o persona (non basta guardare la foto, dunque). Chissà chi sarà mai!



Dopo che un Sayid d'altri tempi è riuscito a ripristinare le linee telefoniche messe fuori uso da quella che pare essere la spia di Ben sulla nave (Michael, salta fuori, su!), in uno dei momenti più toccanti di tutta la storia di Lost, un Desmondo ormai vicino a morte certa riesce a chiamare la sua Penelope e a scongiurare il peggio. Chi non si emoziona per una scena come questa non ha un cuore.



Sembra tutto finito, ma prima dei titoli di coda ci viene messa una nuova pulce all'orecchio, sottoforma di Daniel Faraday che consulta il suo diario e trova scritto...



Apperò.
Riassumendo, trovo molto significativo che io abbia fatto una fatica bestiale a spiegare in poche parole quanto sia accaduto, mentre Cuse e Lindelof ci sono riusciti con una facilità disarmante. Perchè il grande pregio della puntata è proprio quello di riuscire a danzare tra paradossi e contraddizioni facendosi beffe di loro, lasciando per l'ennesima volta noi umili spettatori con la mascella rasoterra.

98/100





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